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Cover stories
Un impegno da prima pagina.
Noi, le nostre persone, il nostro territorio e l’ambiente per il quale nutriamo rispetto e responsabilità: siamo anche quest’anno i protagonisti di una storia di copertina. Dietro la quale si sfogliano impegni, strategie intraprese, dati e tabelle. Ma anche sogni condivisi, collaborazioni e sinergie per contribuire a migliorare il mondo che, cambiando, ci chiede di evolvere.
“Condivisione” è la parola del nostro tempo ed è anche il concept che ha ispirato il Bilancio di sostenibilità 2022, i cui capitoli sono scanditi da una serie di tavole verbo-visive dedicate ciascuna a un valore fondante per Camst. Il volume (Scaricabile qui), include nella stessa pubblicazione anche la prima Relazione d’impatto di Camst (obbligatoria per le società benefit), associando due strumenti di rendicontazione differenti, ma con un terreno condiviso: la misurazione degli impatti sociali e ambientali dell’attività aziendale e del “beneficio comune” prodotto.
Gli obiettivi altissimi, come quelli contenuti nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, si raggiungono anche con piccoli gesti quotidiani, compiuti insieme: chiudere un rubinetto, scegliere il monopattino, evitare le posate monouso e le bottigliette di plastica, ecc. Abbiamo chiesto alla fotografa Marika Puicher di attraversare le sedi e i luoghi di lavoro del nostro Gruppo per incontrare persone e cogliere i segnali invisibili di un grande cambiamento in atto. La domanda sottesa al suo itinerario è semplice: “Se ogni passo, ogni gesto cambia il mondo, insieme fino a dove si può arrivare?”.
Il 2020 di Camst raccontato dagli scatti fotografici di Marika Puicher. Scuole, università, contenitori di eventi musicali e sportivi: luoghi di conoscenza e cultura che sono anche i luoghi di lavoro delle persone di Camst. Spazi sociali che a causa della pandemia si sono svuotati improvvisamente e che per un attimo sembrano riprendere vita con la presenza dei lavoratori. Sguardi in macchina per dire “Io sono qui, questo è il mio posto di lavoro, lo spazio sociale è la mia casa”.