L’iniziativa è stata promossa dall’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che ha svolto il ruolo di coordinatore e partner tecnico del progetto assieme ad Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.

Camst è stata la prima azienda di ristorazione in Europa a dare il via a questa esperienza pilota, che ha portato a calcolare l’impatto ambientale di un servizio di ristorazione scolastica in tutte le sue fasi: dalla scelta delle materie prime alla loro trasformazione, passando per la definizione dei menù fino alla realizzazione dei piatti e alla loro distribuzione nei refettori scolastici.

L’elaborazione dello studio da parte di Enea ha permesso, grazie al supporto tecnico del suo spin-off Ecoinnovazione, di elaborare la misurazione dell’impatto ambientale “Product Environmental Footprint” per una specifica categoria di prodotto, ossia un pasto scolastico veicolato e prodotto da un centro di cottura Camst.

Il progetto ha visto inoltre coinvolti tre fornitori di materie prime utilizzate da Camst e, quindi, rappresentativi della filiera della ristorazione scolastica, rafforzando l’idea di quanto sia fondamentale il coinvolgimento degli attori della filiera agroalimentare al fine di favorire uno sviluppo sostenibile attraverso la collaborazione.

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